L’amore per l’antichità classica e un approccio più razionale tra le varie discipline, come l’arte e la scienza rendono il Rinascimento un periodo di risveglio culturale senza eguali. Ogni città acquista un aspetto culturale differente, ad esempio a Padova l’interesse principale è per l’antiquariato, a Firenze, nella corte medicea si sviluppa il pensiero neoplatonico e si collezionano libri, a Urbino invece è la matematica, di cui abbiamo un esponente, Piero della Francesca, che alla corte dei Montefeltro introduce il rapporto tra la pittura e algebra.
E’ proprio la corte dei Montefeltro a dare lustro alla città di Urbino. Federico II (1422 - 1482), duca dal 1474, seppe rendere la città, piccola ed isolata, posta sopra una collina, uno dei centri principali dell’arte e d’ispirazione per la nascita di nuove idee, come la costruzione di una città ideale Rinascimentale (se vuoi sapere di più ti consiglio questo articolo https://letiziadestefanis9.wixsite.com/lastanzaverde/post/il-sogno-della-città-ideale-del-rinascimento ).
Immagine presa da Wikipedia. "Ritratto del duca di Montefeltro" di Piero della Francesca, 1465-1472, Uffizi, Firenze
Il palazzo ducale di Urbino è stato voluto dal duca per simboleggiare il prestigio e il potere. Fu definito “una città a forma di palazzo” dell'umanista Baldassarre Castiglione, in quanto la città è piccola e il palazzo grande, ma anche perché è il punto di incontro di Federico II con il popolo urbinatese: il piazzale davanti al palazzo, amplifica i suoni, tant’è che il duca poteva essere sentito da tutti tranquillamente, la stessa cosa succede con la facciata dove, posizionandosi ai lati delle torri, il suono viene percepito come vicino.
La realizzazione del palazzo venne concepita con i canoni rinascimentali e durò circa 30 anni, dal 1455 al 1481, in cui principalmente si volle unificare le residenze del duca: un palazzo e l’antica fortezza chiamata il Castellare. La prima parte dei lavori fu affidata ad un architetto fiorentino, Maso di Bartolomeo, che costruì il Palazzetto della Jole, su tre piani dal gusto sobrio e ad ora è la sola parte rimasta del primo rifacimento. Una vera e propria svolta fu data dall’architetto Luciano Laurana dal 1466 a lui si devono la facciata dei Torricini e il piano inferiore del cortile d’onore. Il cantiere passò poi a Francesco di Giorgio Martini che nel 1472 fini l’edificio realizzando gli spazi interni, il giardino pensile e il Mercatale, dove si svolgevano le attività commerciali della città.
Immagine presa da Wikipedia. Vista della facciata di palazzo ducale di Urbino
La diversità degli edifici e il forte classicismo, hanno fatto ipotizzare che ci sia stato il contributo di Piero della Francesca e dello stesso duca, Federico II di Montefeltro, appassionato di architettura.
Il centro del palazzo è sicuramente il cortile d’onore: i mattoni rosati e il marmo bianco creano un delicato contrasto che si ritrova in tutto il complesso, esso è racchiuso in un loggiato al piano terra, dove si sviluppano poi il piano nobile, con finestre che guardano il cortile e lo stesso per i due piani di attico aggiunti rispettivamente nel ‘500 e nell’800.
Un altro elemento a impatto visivo è la facciata dei Torricini, a strapiombo sulla via Valbona, l’unica ad avere un assetto, pulito, rettilineo, secondo i canoni rinascimentali. Stretto tra due torrioni gemelli e altissimi, la facciata si compone di logge centrali ispirate agli archi di trionfo romani. Il verticalismo e la cima appuntita, rendono i torrioni ancora gotici. La facciata è l’unica parte totalmente visibile e monumentale dell’edificio, ed è orientata verso Roma a dichiarare il legame dei Montefeltro con il papato.
Immagine presa da Itinerari nell'Arte. Interno del cortile d'onore con il loggiato
Dietro alla facciata, all’interno, si trova l’appartamento del duca, una vera perla di ingegneria artistica: esso comprende una biblioteca e lo studiolo. Quest’ultimo è una piccola stanza senza finestre, con le pareti rivestite da intarsi in legno che riproducono armadi aperti pieni di oggetti e libri, a simboleggiare l’amore per la cultura, palese è lo studio della prospettiva per creare i rivestimenti. Sopra ai finti armadi si trovano 28 ritratti di uomini illustri sia religiosi che laici, anche se purtroppo, 14 tavole sono riproduzioni, in quanto le originali si trovano al Louvre. Al piano inferiore si trovano la cappella del Perdono e il Tempietto delle muse, al di sotto, nel seminterrato, abbiamo la sala da bagno personale del duca con annesso impianto idraulico per l’acqua calda.
Immagine presa da Wikipedia. Studiolo del duca di Montefeltro, palazzo ducale di Urbino
Al momento il palazzo ducale di Urbino ospita una delle più importanti collezioni d’arte rinascimentale, compreso il dipinto “Città ideale” di cui ho già parlato in un articolo (se vuoi leggere di più ecco il link https://www.lastanzaverde6.com/post/il-sogno-della-città-ideale-del-rinascimento ) e artisti del calibro di Raffaello, Tiziano el già citato Piero della Francesca.
Immagine presa da GruppoSpeleologicoUrbino. Interno dell'acquedotto romano sotto la città di Urbino
Urbino offre uno spettacolo architettonico anche sotto la città: un antico acquedotto romano, chiamato Santa Lucia e scoperto nel 1998, il quale alimenta l'omonima fonte da via Bramante, fino alla chiesa degli Scalzi, per un totale di 270 metri. Oltre all’acquedotto si trovano anche le cisterne del Monte, semplici e eleganti, che rendono Urbino una gemma nel Rinascimento italiano
Comments