Disclaimer: in questo articolo vengono trattate tematiche sensibili come la violenza sessuale, la necrofilia e le malattie mentali, pertanto, se sei suscettibile a tali temi, ti sconsiglio la lettura.
Necrofilia, è questa la parola che descrive l’amore di Carl Tanzler per la sua amata. La Treccani definisce la parola “necrofilia” composta da necro, ossia morte e filia, amore, ciò che ne deriva è una deviazione sessuale o romantica per cui si prova attrazione, desiderio e amore per un cadavere, ovviamente tutto ciò con ripercussioni sulla psicologia.
Immagine presa da Wikipedia. Foto rittratto in bianco e nero di Carl Tanzler del 1940
Uno dei casi più conosciuti riguarda il tedesco Carl Tanzler, nato a Dresda nel 1877. La sua infanzia fu normale, fino all’età di dodici anni, quando in sogno gli apparve una lontana zia che gli mostrò il volto della donna della sua vita, che lui non dimenticò mai. Studia meteorologia in Austria fino alla fine della prima guerra mondiale, poi si sposa e mette al mondo due figli. Qualche anno più tardi la famiglia si trasferisce in Florida, negli Stati Uniti e poco dopo Carl abbandona la moglie e i figli, senza un apparente motivo e diventa tecnico radiologo al Marine Hospital di Key West.
Immagine presa da ListeList. Foto di Carl Tanzler durante il suo lavoro come radiologo
A cinquantasei anni incontra per caso in ospedale una paziente di nome Maria Elena Milagro de Hoyos, che ha il volto della donna che aveva sognato nell’infanzia e che non si era mai tolto dalla mente. Maria Elena, ventunenne di origini cubane, era stata portata dalla madre al Marine Hospital dove le fu diagnosticata la tubercolosi, una malattia infettiva che attacca i polmoni e che nel corso dei secoli fece milioni di vittime (quattro suoi famigliari stretti morirono della stessa malattia). In quel periodo la ragazza era sposata e dopo una serie di aborti, molto probabilmente dovuti alla malattia, era stata lasciata dal marito, sebbene risultavano ancora legalmente sposati.
Immagine presa da Le fotografie che hanno fatto la storia. Foto intera di Maria Elena Milagro de Hoyos
A quel punto qualcosa nella mente di Carl si incrinò e la giovane divenne presto la sua ossessione. Sicuramente i sentimenti che provava per Maria Elena, non erano ricambiati, per lo meno non si hanno prove certe dell’amore di lei, anche se lui si era dichiarato, comunque rimanevano entrambi sposati, in un epoca in cui non esisteva la separazione. L’uomo comunque non mancava l’occasione di coprirla di regali e gioielli dichiarando il suo folle amore, ma nulla poté contro la tubercolosi, all’epoca incurabile, la diagnosi era di morte certa quindi la salute la stava lentamente abbandonando. Carl, un semplice tecnico radiologo si improvvisò medico e cercò di curarla con tantissimi rimedi medicinali e non, addirittura, installò un apparecchio a raggi x a casa dei genitori per monitorare i peggioramenti, ma ogni tentativo fu vano e la giovane si spense il 25 ottobre 1931 a soli ventidue anni. Tanzler, in preda al dolore, come ultimo regalo, si offrì di pagare il funerale di Maria Elena, compresa l’imbalsamazione e la costruzione del mausoleo nel cimitero di Key West, di cui lui è il solo possessore delle chiavi.
Immagine presa da Letture Pericolose. Foto del mausoleo di Maria Elena Milagro de Hoyos
Per due anni, ogni notte Carl entrava nel mausoleo e parlava al cadavere della giovane, le cantava canzoni, gli faceva compagnia, finendo per entrare nella sua spirale di follia e non elaborando mai in modo corretto il lutto. Una notte d’aprile del 1933 l’uomo, ormai senza lavoro e in piena psicosi, sentì la voce della giovane chiedergli di farla uscire e a qual punto, aprì la bara e trasportando la salma su un piccolo carro, la portò nella sua abitazione in cui aveva allestito un laboratorio. La decomposizione dei due anni trascorsi dalla morte era ben visibile sulla salma, ma non lo ferma dal compiere il più ripugnante dei gesti: il fil di ferro venne utilizzato per tenere insieme le ossa, ricostruendo lo scheletro in maniera da poter adattare il cadavere alle varie posizioni. Gli occhi vennero sostituiti con quelli in vetro, nell’addome vengono inseriti stracci per mantenere le forme di Maria Elena, i capelli vennero sostituiti da una parrucca e così anche la pelle, sostituita dalla seta imbevuta di cera e gesso. Nella cavità vaginale venne inserito un tubo in cartone per poter permettere i rapporti sessuali. Profumi, tonici a base di alcool e disinfettanti, vennero usati per profumare la salma ormai in avanzato stato di putrefazione e venne posizionata nel letto dell’uomo, il quale operò atti di violenza sessuale sulla salma, confermati dall’autopsia. La situazione andò avanti per sette anni, Carl poteva finalmente amare Maria Elena e visse quasi da recluso con il cadavere della giovane in casa, non superando il lutto e lasciandosi andare alla follia totale. Alcuni vicini di casa dissero di averlo visto attraverso le finestre dell’abitazione, ballare con una “bambola a grandezza naturale” e di averlo visto comprare abiti e accessori femminili.
Immagine presa da Facebook. Foto di Maria Elena Milagro de Hoyos dopo gli interventi di Carl Tanzler e con abiti femminili
Nel 1940 una delle due sorelle di Maria Elena, fece visita a Carl con la quale erano rimasti in contatto per via dell’affetto che quest’ultimo nutriva per la giovane e una volta all’interno dell’abitazione, la donna notò una “bambola” con le sembianze della sorella che emanava un odore di morte, così chiamò subito la polizia che confermò quello ipotizzato: si trattava di Maria Elena. Carl venne arrestato immediatamente, con l’accusa di profanazione di tomba e trafugamento di cadavere, ma sebbene i discorsi che faceva non avevano molto senso, ad esempio voleva irradiare di radiazioni il cadavere della giovane per riportarla in vita, fu dichiarato capace di affrontare il processo, che fu molto breve in quanto caduto in prescrizione e l’uomo fu libero di tornare alla sua vita. La gente chiese di vedere la salma di Maria Elena, che venne esposta per qualche giorno alla casa mortuaria locale prima di essere data ai familiari che optarono per una sepoltura anonima onde evitare successivi eventi spiacevoli. L’opinione pubblica si divise: se da un lato c’erano alcuni simpatizzanti di Carl in quanto rappresentava l’emblema dell’inguaribile romantico innamorato, dall’altra tanti si chiesero se davvero la sua follia avesse raggiunto quei livelli.
Immagine presa da Lost Girl's Blog. Foto scattata durante il ritrovamento della salma di Maria Elena Milagro de Hoyos
Nel 1944 l’uomo si trasferì in un altra città, sempre in Florida, ma la sua ossessione per Maria Elena non cambiò, anzi, si costruì una specia di bambola-manichino, a grandezza naturale con le sembianze della giovane e all’età di 75 anni, venne trovato morto dopo tre settimane tra le braccia della sua amata.
Immagine presa da Newspappers.com. Carl Tanzler con la maschera funeraria di Maria Elena Milagro de Hoyos
Tante erano le parafilie di cui era affetto Carl Tanzler: la necrofilia, erotomania, ossia la convinzione di essere amato dall’altro, allucinazioni audio-visive che se mettiamo insieme al contesto culturale in cui si pensava alla legittimazione di alcuni atti, in quanto il patriarcato aveva potere sulle donne oppure semplicemente l’egocentrismo della figura di Carl Tanzler, quello che diceva in giro di avere nove lauree e si firmava come “conte” quando conte non era, la storia di Carl Tanzler e del suo amore malato, risulta terribilmente inquietante.
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