I veloci progressi scientifici e tecnologici della seconda metà dell’800 in Europa, fanno si che siano numerose le nuove correnti filosofiche e culturali che nascono in questo periodo.
Se il Romanticismo con i suoi ideali cortesi, aveva messo le basi nella letteratura di inizio ‘800, ora il Positivismo ribalta la concezione di questo modello: la spiritualità, la fede religiosa e i sogni, vengono rifiutati dai poeti che si fermano sulle esperienze concrete, con uno sguardo positivo verso il progresso, il metodo scientifico anche applicato allo studio dell’uomo. Iniziatore del Positivismo è Auguste Comtè (1798 - 1857) fondatore della sociologia moderna e Charles Darwin (1809 - 1882) con la sua teoria sull’evoluzione. Tuttavia, va detto che come esistevano gli anticortesi contro lo stilnovo (se vuoi leggere qualcosa a riguardo, ti lascio il link su Guittone d’Arezzo https://lastanzaverde6.wixsite.com/lastanzaverde/post/guittone-d-arezzo-il-poeta-anticortese-che-odiava-l-amore ) si vulupparono verso la fine del secolo, delle correnti antipositiviste, il cui scopo era di riportare l’attenzione sulla complessità della coscienza, sui limiti della conoscienza scientifica e ridurre l’esperienza della realtà solo a quella positiva. E’ da questa visione che Sigmund Freud (1856 - 1939) sviluppa le sue teorie sull'inconscio e il filosofo Friedrich Nietzsche (1844 - 1900) la teoria del superuomo, espressione del deterioramento dei valori borghesi e dei principi democratici.
Immagine presa da Wikipedia. Friedrich Nietzsche fotografato da Gustav Adolf Schultze nel 1882
Ovviamente la letteratura ebbe una fortissima influenza da questi nuovi studi e teorie: gli scrittori iniziarono a guardare la realtà umana come un fenomeno naturale in cui analizzare la successione di cause ed effetti con assoluta oggettività, come nel caso del Naturalismo francese o del Verismo italiano. Successivamente si radica il Simbolismo: il poeta è indagatore dei simboli che tengono nascosta l’essenza della realtà, l’arte è vista come strumento di conoscenza. I più importanti poeti simbolisti sono Paul Verlaine (1844 - 1896), Arthur Rimbaud (1854 - 1891) e Stephane Mallarmè (1842 - 1898), ma non possiamo non citare Charles Baudelaire (1821 - 1867) che influenzerà questi poeti anni prima della nascita del Decadentismo.
Immagine presa da Wikipedia. Arthur Rimbaud a 17 anni fotografato da Étienne Carjat
Lentamente lo sguardo verso la società disgusta alcuni poeti che rifiutarono i miti borghesi, rifugiandosi in un universo che respinge la banalità, eliminando il più delle volte, la bellezza, vista come maschera del marciume. L'intellettuale quindi si distacca dal mondo che lo circonda, si chiude in se stesso, compiacendosi della solitudine e disprezzando l’uomo e i suoi simili. Il distacco e l’odio per la società porteranno all’esaltazione dell'individuo-artista. Da queste premesse nasce il Decadentismo di fine ‘800 in Francia. E’ Verlaine che chiamerà il suo gruppo di artisti “poeti maledetti", mentre “poeti decadenti” verrà usato dai positivisti in modo dispregiativo. Il ritratto dell’eroe decadente per eccellenza ci viene fornito da Oscar Wilde (1854 - 1900) in “Ritratto di Dorian Grey”. In Italia come maggiori esponenti troviamo Pascoli e Dannunzio.
Immagine presa da Wikipedia. Oscar Wilde nel 1889
Il poeta decadente si stacca consapevolmente dalla società rifiutando l’alienazione, la volgarità, il capitalismo, la bellezza. Nella letteratura abbiamo la sperimentazione di nuovi mezzi e nuove tecniche espressive che sostituiscono sia la metrica che la retorica, accogliendo le suggestioni provenienti da altre arti, dando a questa un ruolo mistico, unica consolazione del poeta per sfuggire alla banalità del quotidiano. Il fine dell’arte non è più la comunicazione, ma l’evocazione oltre alla logica e alla sintassi, essa diventa il simbolo, la metafora, l’analogia. Anche la punteggiatura assume un ruolo ben preciso, così come i caratteri tipografici. I decadenti erano profondamente convinti del collegamento tra le diverse sensazioni ossia l’analogia con gli elementi dell’universo e quelli dell’essere. Esaltavano l’io creativo, le improvvise rivelazioni fuori dal tempo e dallo spazio e la poesia era considerata la più alta forma di conoscenza.
L’arte figurativa prese diversi nomi in tutto l’europa: Liberty in Italia, l’Art Nouveau in Francia, Bauhaus in Germania (se vuoi leggere qualcosa sulla struttura in vetro e cemento della scuola Bauhaus ti lascio il link https://letiziadestefanis9.wixsite.com/lastanzaverde/post/il-complesso-bauhaus-a-dessau-una-capolavoro-di-vetro-e-cemento ) e sicuramente il più conosciuto dei pittori è Edward Munch (1863 - 1944).
Immagine presa da Wikipedia. Edward Munch circa 1889
Il Decadentismo non rimane una corrente letteraria di fine ‘800, che passa, come passa una moda, essa ciclicamente ritorna, come se di base fosse il pessimismo umano a voler dare un cambiamento di rotta alla società: quando l’uomo, con il suo voler essere Dio, si dimentica che è solo un essere vivente fra tanti, c’è qualcuno che sotto forma di scritto, di film, d'arte, ci ricorda che abbiamo tutti, la capacità di poter osservare le cose da altre angolazioni.
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